WORLD OCEANS DAY

 

                                                                                                                               8 GIUGNO 2017

                                                                                                                           

 

Ci sono parole da aggiungere a queste immagini ? Si, tante. Perché a quanto pare non sono bastate quelle dette fino ad ora, e siamo arrivati a quello che vediamo. World Ocean Day dovrebbe essere World Ocean Every Day, perché di questo c’è bisogno, di una mobilitazione comune e totale di ognuno di noi, ogni giorno, anche e soprattutto nelle piccole cose quotidiane che piccole non sono, se pensiamo a quanti sacchetti e a quante bottiglie di plastica farebbero la differenza nel panorama desolante, mortificante, dello stato in cui l’incuria, l’ignoranza e l’ egoismo hanno ridotto una fonte di vita primaria per l’umanità e per tutto il pianeta. Non dimentichiamo che il 50 % dell’ossigeno arriva dagli oceani e che assorbono il 25% di CO2. Da anni la ricerca si sta occupando del problema del riciclo della plastica e si sono raggiunti risultati che sarebbero stati impensabili qualche decennio fa, quando il “Moplen” inneggiava alla modernità. Alla ricerca e alle associazioni che si sono via via costituite per la difesa di questo patrimonio inestimabile si sono aggiunte iniziative che vedono partnership come quella tra Adidas e Stella McCartney con Parley for the oceans, organizzazione che lavora per mettere fine alla distruzione della vita degli oceani, usando plastica riciclata per sneaker e abiti, come già tre anni fa Bionic Yarn, in collaborazione con Pharrell Williams per i jeans di G-Star. Le ultime stime parlano di più di 150 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica presenti nei mari con pesanti conseguenze su 600 specie marine, il 15% delle quali sono in via di estinzione. L’inquinamento dei mari non coinvolge “solo” le specie marine, ama anche l’uomo. Nei mari si riversano microplastiche e nanoplastiche che vengono ingerite da pesci e finiscono nella nostra catena alimentare. Un tragico autogol. In difesa dell’ambiente, la casa in cui vìviamo, si schierano anche molti nomi dello star system, come Leonardo Di Caprio, da molti anni paladino della causa e impegnato in prima persona con molte organizzazioni ambientaliste e con la sua  Leonardo DiCaprio Foundation promuove decine di cause. Facciamo che i Trump del mondo siano una minoranza sempre più isolata, e che la difesa della vita del nostro pianeta faccia parte del nostro quotidiano, e riusciremo a lasciare alle prossime generazioni della specie umana e animale, la Terra come dovrebbe essere: un paradiso.

MariaGrazia Pase